Si è concluso il 28 novembre 2025, in primo grado, il processo con il rito abbreviato nei confronti di quindici appartenenti al mandamento mafioso di Brancaccio-Ciaculli di Palermo. Gli imputati sono stati giudicati responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi e favoreggiamento.
Addiopizzo si è costituita parte civile accanto a due imprenditori che, sostenuti dall’Associazione, hanno trovato la forza e il coraggio di opporsi al racket delle estorsioni.
Queste testimonianze assumono un significato particolarmente rilevante perché maturano in un territorio difficile, dove recentemente trentuno commercianti sono stati, invece, rinviati a giudizio per favoreggiamento, perché, negando agli inquirenti di avere pagato il pizzo, hanno aiutato i mafiosi a ostacolare le indagini.
Eppure, anche in questi quartieri, c’è chi scegli la strada opposta: quella della dignità e del coraggio. Imprenditori che, grazie a un percorso di ascolto e sostegno portato avanti con Addiopizzo, hanno maturato la scelta di opporsi alle estorsioni, raccontando agli investigatori della squadra mobile di Palermo i soprusi e le periodiche imposizioni a cui erano costretti da tempo. Queste scelte rappresentano una luce di speranza in un territorio ancora segnato da povertà e degrado. Ma perché la lotta contro la mafia e le estorsioni possa davvero fare un salto di qualità, serve un impegno forte della politica.
Bisogna investire nelle periferie, creare opportunità di lavoro e facilitare l’accesso all’istruzione e alla sanità, offrendo un’alternativa concreta alla criminalità organizzata che, in molte aree, continua a costituire un ammortizzatore sociale.
Solo così sarà possibile costruire una società libera dal ricatto mafioso e restituire dignità e futuro ai nostri quartieri e alle nostre periferie.
Rassegna Stampa
LiveSicilia – Brancaccio, “boss” condannati. Assolto il politico arrestato prima del voto
Giornale di Sicilia – Palermo, due imprenditori vittime del racket parte civile nel processo al clan di Brancaccio
LiveSicilia – A Brancaccio c’è chi dice no al pizzo e vuole costituirsi parte civile
La Repubblica – Al via processo per estorsione al clan di Brancaccio, due imprenditori costituiti parte civile



