Coccadoro apre i battenti a Palermo ed entra in Addiopizzo

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2 Novembre 2024

Avete mai visto gli scarti riprendere vita e diventare piccole opere d’arte? E avete mai pensato di indossarli? Nel quartiere Libertà di Palermo, tra i scintillanti marchi d’alta moda, c’è un’impresa artigiana dove tutto ciò è possibile: si chiama Coccadoro, e al suo interno quattro donne si alternano armoniosamente nella produzione di accessori totalmente upcycled

Qui, vengono utilizzate giacenze di magazzino, ovvero quei materiali fuori produzione che le aziende butterebbero via. Nell’ottica dell’economia circolare, i residui di qualcuno possono essere ricchezza per altri, senza con ciò sfruttare ed inquinare l’ambiente. Il lavoro consiste nell’adattare le proprie idee alle disponibilità del momento, creando così pezzi unici. Lo sanno bene le “cocche”: Roberta sceglie tessuti e progetta collezioni; dai suoi modelli, Daniela dà forma agli accostamenti stilistici e cromatici, mentre Christine provvede alle rifiniture. Ad Anna non resta che amministrare il tutto!

Presso Coccadoro echeggiano tre parole chiave: Sostenibile, Solidale e Siciliano. Esse girano l’Italia promuovendo il cambiamento sociale che si desidera per il proprio territorio. Il riuso e il post-consumo sono già stati osservati dai più sensibili ai temi ambientali, ma si spera vengano seguiti tout court

Per Roberta De Grandi, la “capostazione” del gruppo, l’impegno antimafia è fondamentale per esprimersi liberamente nel proprio lavoro: «Addiopizzo è stato uno spartiacque. Aprendo, oggi, il nostro punto vendita, non abbiamo dovuto pensare alla questione del pizzo. Per questo motivo, continuiamo a esporre il logo del consumo critico».

 

 

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