Oggi, alle ore 17:00, è in programma un presidio cittadino in via Papa Sergio 61, il luogo esatto dove, 41 anni fa, Lia Pipitone venne assassinata. L’iniziativa, organizzata dal coordinamento di Libera Palermo, a cui come Associazione parteciperemo, è dedicata alla memoria di Lia e di tutte le donne vittime del patriarcato mafioso.
Il presidio rappresenta un forte richiamo alla necessità di mantenere vivo il ricordo del suo coraggio e della sua voglia di libertà. Lia Pipitone, uccisa nel 1983 a soli 25 anni, è diventata un simbolo di resistenza contro le imposizioni della mafia e del patriarcato. Cresciuta in una famiglia mafiosa, Lia si oppose a quel sistema che controllava la vita delle donne, soffocandole nella violenza e nell’obbedienza.
La sua ribellione al patriarcato mafioso, il desiderio di vivere liberamente, le costarono la vita. La sua storia è ancora oggi un esempio di lotta contro l’oppressione e l’omertà. A marzo di quest’anno, il coordinamento di Libera Palermo, insieme a numerosi cittadini, ha posto una targa temporanea nel luogo del suo assassinio per onorare la memoria di Lia e ribadire l’importanza di preservare la sua storia. La richiesta di una pietra d’inciampo nel quartiere Arenella, nei pressi della sanitaria dove Lia fu uccisa, è stata inoltrata al Comune di Palermo, ma ad oggi non si è ancora ottenuta una risposta.
Nel frattempo, la targa temporanea è stata rimossa, lasciando un vuoto che non possiamo permetterci di ignorare. Il presidio di lunedì 23 settembre si inserisce nel percorso dei “Cento passi verso il 21 marzo 2025”, data della XXX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si terrà a Trapani. Questo evento vuole riaffermare l’importanza della memoria come strumento di resistenza. Preservare il ricordo di Lia Pipitone significa lottare contro l’indifferenza e continuare a chiedere giustizia per tutte le vittime del patriarcato mafioso.