Il 21 luglio 1979, 45 anni fa, Cosa nostra assassinava il Capo della Squadra mobile di Palermo, Giorgio Boris Giuliano.
Lavorando in tale ufficio dal 1963, già nel 1965 era riuscito a far arrestare 17 boss mafiosi siciliani e italo-americani, seppur poi assolti per insufficienza. Fu comunque l’occasione per Giuliano di farsi apprezzare presso i colleghi statunitensi per le sue doti investigative e per conseguire una specializzazione presso la FBI National Academy.
Divenendo Capo della Squadra mobile al posto di Bruno Contrada, Boris Giuliano si occupò della sparizione di Mauro De Mauro, portò a termine uno dei blitz antimafia più vasti, che condusse all’arresto di 114 boss, avviò l’operazione “Pizza Connection” sugli scambi di droga con gli USA.
Venne ucciso da Leoluca Bagarella con 7 colpi di pistola, mentre consumava la colazione presso il bar Lux di via Francesco Paolo Di Blasi a Palermo.
Per il suo omicidio, nel corso del Maxiprocesso vennero condannati all’ergastolo Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Francesco Madonia, Michele Greco, Bernardo Brusca, Antonino Geraci e Giuseppe Calò.
Le competenze di Giuliano hanno costituito un faro importantissimo per tutti coloro che, dopo di lui, si sono occupati di lotta alla mafia in Italia, come negli Stati Uniti.
La sua inestimabile competenza possa essere guida per le nuove generazioni, che oggi si formano per cambiare la nostra terra di Sicilia.