Giulia Cassaro e Veronica Furia sono due studentesse universitarie che hanno deciso di intraprendere, nell’ambito del loro percorso di studio, un tirocinio presso la nostra associazione. La loro decisione, motivata dalla volontà di contribuire concretamente alla lotta contro la mafia per un futuro più giusto, è un esempio tangibile dell’impegno dei giovani al servizio di cause sociali.
Giulia Cassaro, sociologa con una grande sensibilità per il consumo critico
Giulia, laureanda in Scienze Criminologiche per l’investigazione e la sicurezza all’Università di Bologna, originaria di Palermo, ha scelto per il suo tirocinio Addiopizzo. La sua determinazione a contribuire concretamente al cambiamento per un futuro senza estorsioni si esprime nell’attiva partecipazione a iniziative di inclusione sociale e nell’affiancamento ai professionisti volontari di Addiopizzo nelle attività di assistenza alle vittime. La sensibilità di Giulia verso la promozione del consumo critico emerge nella sua visione di un futuro libero dalle estorsioni.
«Sono profondamente legata alla mia Palermo, per questo ho scelto di concludere qui, con il tirocinio, il mio percorso universitario. La scelta di Addiopizzo è stata guidata dalla volontà concreta di contribuire a un cambiamento significativo e tangibile per un futuro senza estorsioni. Essendo originaria di una città che ha combattuto a lungo contro questa forma di oppressione, ho sentito la necessità di fare nel mio piccolo anche io la mia parte. Fare il tirocinio qui è certamente un’esperienza che va oltre le teoria, coinvolge il cuore e la mente in un impegno profondo per la giustizia sociale».
Veronica Furia, il dialogo e lo sport per costruire un futuro migliore
Veronica, studentessa in Scienze dell’Educazione all’Università di Palermo, ha scelto Addiopizzo perché condivide la missione dell’associazione di promuovere il cambiamento attraverso il dialogo, il confronto e la condivisione di esperienze con le nuove generazioni. Attualmente affianca Paola e Noemi, volontarie della nostra associazione, nei percorsi di socialità previsti per i giovani del quartiere Kalsa di Palermo, concentrando il suo contributo nei momenti sportivi, in particolare nelle attività di calcetto.
Per Veronica lo sport è uno strumento di socialità, capace di contrastare fenomeni di disagio sociale. La sua passione e dedizione si manifestano nel suo impegno a creare, attraverso l’attività sportiva, un ambiente positivo e stimolante per i ragazzi.
«Il calcio, con la sua capacità di creare connessioni e promuovere la cooperazione, si è rivelato un mezzo straordinario per coinvolgere i giovani del quartiere, offrendo loro un’alternativa positiva e un senso di appartenenza. È emozionante vedere concretamente come possa diventare un veicolo di cambiamento sociale e unione».