Fonte: la Repubblica – Palermo
Nelle viscere di Villagrazia, tra il fiume Oreto e gli aranceti più rigogliosi, c’era una cassa piena di denaro e preziosi. Era il tesoro di Stefano Bontate, il “principe di Villagrazia” come lo chiamavano, il padrino più autorevole della vecchia mafia, ucciso nel 1981. Nessuno ha mai saputo di quel tesoro.